Programma 2012 - probabilità e didattica

“ … non si deve ritenere che vi siano due modi radicalmente diversi di pensare: uno deterministico ed uno probabilistico. In realtà vi è un sol modo di pensare, che combina la potenza euristica dell’intuizione con la chiarezza della logica. Il calcolo delle probabilità può essere visto appunto come un tentativo di esorcizzare l’incertezza con una trama di enunciati logicamente validi”
(Giovanni Prodi, 1991)

Conferenze

Prof. Alberto Gandolfi
Università di Firenze
"Indipendenza, probabilità condizionate, diseguaglianze di correlazione e grafi"
Martedì 20 marzo 2012, ore 16:00, Aula 1A150
(all'interno dei Colloquia Patavina)

Prof. Walter Racugno
Università di Cagliari
"Diagnosi clinica: tra probabilità e statistica"
Giovedì 24 maggio 2012, ore 16:30, Aula 1A150

-Abstract
Tutti noi, seppure avendone scarsa consapevolezza, utilizziamo nella quotidianità alcuni principi e tecniche elementari del calcolo delle Probabilità e della Statistica, ma i medici in particolare ne fanno ricorso nell'esercizio della professione. Forse, nella maggior parte dei casi, ancora più inconsapevolmente! La diagnosi clinica infatti si basa essenzialmente sul teorema di Bayes che viene correntemente applicato in forma intuitiva e senza ricorrere alla sua espressione formale.
Scopo del seminario è mostrare come alcuni di tali processi intuitivi siano supportati da strutture matematicamente rigorose in ambito sia statistico sia probabilistico.
Nel linguaggio comune in genere non si distingue tra "test diagnostico" e "test statistico", mentre in realtà vi è una netta distinzione tra i due tipi di test, poiché la validità di un test diagnostico (biopsia, analisi del sangue, marcatori tumorali, analisi di immagini, ecc.) o, meglio, la sua bontà trova giustificazione e viene misurata attraverso l'analisi statistica dei dati e opportuni modelli probabilistici. La distinzione sarà illustrata a partire da una semplice tabella a doppia entrata, mostrando come l'informazione che essa contiene appaia esaustiva al matematico, tanto da non richiedere ulteriori precisazioni a quanto essa già esprime con la sua struttura, ma che tuttavia le interpretazioni a cui si presta in campo medico la arricchiscano di significati e offrano stimoli allo statistico per interessanti approfondimenti e avanzamenti nella ricerca.

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